UN CIPRESSO S’ALZA E SPANDE (a Renzi e Salvini)
Un cipresso s’alza e spande
sulle sue gradite lande,
quando un merlo canterino
vi si posa dal mattino.
Un cipresso s’alza e spande
sulle sue gradite lande,
se un rapace uccellino
scatta e fugge il falco primo.
Un cipresso s’alza e spande
sulle sue gradite lande,
come l’altro regio vanta
la conquista d’una pianta.
Un cipresso s’alza e spande
sulle sue gradite lande,
così è l’Italia d’oggi
di politici corrotti.
FURONO L’ACQUE DELL’ITALO MARE
Furono l’acque dell’italo mare,
i porti chiusi qual breve incombenza,
a abbandonare quel corpo nel mare,
un braccio su un legno a chieder presenza.
Respira forte: c’è un’onda, c’è l’onda…
Senza tradir la speranza sprofonda.
Passavano sorrisi, i vacanzieri
già fuggivano atroci dallo ieri;
passò in mezzo alle acque un pescatore,
con il grido nel pugno e un guizzo al cuore:
passò nel guado con le braccia dure,
come il migrante narrò le avventure.
HAIKU
La gronda è antica:
il passero perplesso
canta l’amore.
L’AMORE
Il nibbio sorvola. Passa la lepre
sotto il roseto, rifiutando le spine.
Il nibbio incede. Sotto il roseto
ora corre la lepre… con grande amore…
Anche tu, prima rifuggi e poi ti addormenti,
di prima carezza, sotto il tuo amore;
il nibbio è trascorso, come il destino,
gli spini graffiano, come tormenti,
ma tu sei libera, con il tuo amore.
A DIO
Nel lago risplende la profondità,
sola, vera spiritualità.
Nell’oblungo cerchio evanescente,
ecco, si confonde infinitamente:
guardalo obliquo, si vede la luce,
guardalo retto, e la tenebra cuce.
E’ solo un attimo il condensare
un’altra galassia vicino al mare.